Il 21 marzo 2021, Giornata mondiale della poesia, anche la nostra Pro Loco ha contribuito alla realizzazione dell'evento "Paesi a Primavera", organizzato dal Co.P.I.S.A., Consorzio Pro Loco del Comprensorio Picentini, Irno, Sele, Alburni, Salerno , dall'Unpli Campania , e dall'Unpli Salerno
A rappresentare la nostra Pro Loco e il nostro bellissimo borgo è stato
curatore della Pagina Facebook
Ecco il testo del brano del nostro autore letto, ieri sera, dalla Dott. Consuelo Arienzo:
Tu
"Sveglia presto.
Ai piedi del monte, antico, ricco di storia, ti ritrovi a rimirare il cielo.
Nuvole si rincorrono in una sfrenata corsa.
Lasciano il posto al sole tiepido di aprile che rende vividi i colori degli alberi, dei ruscelli.
E riscalda il cuore.
Sentieri, contessuti, portano in cima.
Ne imbocchi uno. Per te più sicuro.
Sali; passo dopo passo, ciottoli su ciottoli.
Un rumore amico.
è lei, la sorgente della vita: l'acqua.
Pura.
Sgorga scrosciante dalle rocce che la donano.
La complessa semplicità di un gesto quotidiano, abituale.
Bevi da quella cannula che fuoriesce da pietre vive.
Gusti la bellezza di quel dono che scende e alimenta il corpo.
Ti rimetti in cammino
su una strada polverosa, pensando a chi scelse
quei luoghi per una sosta,
per ritrovare se stesso, per rifugiarsi, per viverci.
Un bivio.
Devii il cammino.
Vai verso una grotta per tanto tempo abitata, vissuta, amata
in recondite celle.
Immobile scopri gli affreschi sfigurati dal tempo;
la precisione di quelle celle scavate a mani nude nella roccia;
e ancora acqua, sussistenza per chi si rifugia nella spelonca.
Inquieto non riesci a star fermo.
Riparti. E allora,
Sali,
uomo;
scala il monte;
sarà ponderoso, ma non vuoi fermarti.
Vai...non voltarti.
Vai...fino a toccare il cielo,
lassù, in cima.
Poco tempo per il riposo
E già scorgi rovine;
resti di un monastero che ora non c'è più;
resta solo il ricordo e, forse neanche quello; troppo impegnate le menti.
Hanno perso, o forse hanno voluto perdere, la memoria della storia di luoghi ameni, solitari,
così eremitici, ma così vicini al mondo.
Un albero, maestoso,
domina coi
suoi colori la vallata che digrada sino al mare.
Abbraccia una borgata che, pigra, non ha retto il passo coi tempi,
chiusa
in se stessa
ricusando la modernità.
anziano gigante, dal verde fogliame
ad annunciare una primavera di vita
rinnovata,
con i rami a dirigere orchestre di fiori, d’uccelli tornati.
Sveglierà i suoi figli da sempre protetti,
le coscienze offuscate, gli animi tesi,
e riprenderà la vita ad ora dimenticata.
E a te, salito fin lassù per vivere attimi in solitaria, sembra essere così vicino all' umanità; sembra quasi che in un sol gesto tu possa abbracciare il mare, i monti, il cielo."
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